Fiscal Focus – A cura di Antonio Gigliotti
La scelta è tra metodo storico, analitico e previsionale
E’ prevista per il 28 dicembre la scadenza del pagamento dell’acconto IVA 2015 (il 27 cadrà di domenica). Al via dunque i calcoli per la determinazione dell’acconto, tenendo sempre sconto che si potrà optare: per il metodo storico, per il metodo previsionale o quello analitico.
L’acconto versato va scomputato dall’importo dell’imposta da versare:
- per il mese di dicembre dell’anno in corso (per i mensili), scadente il 18 gennaio 2016 (il 16 gennaio 2016 è un sabato);
- ovvero da quello per l’ultimo trimestre, da pagare entro il 16 marzo 2016.
Metodo storico – La determinazione dell’acconto sulla base del “dato storico” consiste nel calcolare l’importo dovuto nella misura dell’88% del versamento effettuato (o che avrebbe dovuto essere effettuato) nello stesso periodo dell’anno precedente (2014).
La base di riferimento è quindi commisurata all’ammontare dell’IVA a debito risultante:
- dalla liquidazione IVA relativa al mese di dicembre 2014, per i contribuenti mensili;
- dalla liquidazione IVA relativa al quarto trimestre 2014, per i contribuenti trimestrali “speciali” (o “per natura”) di cui all’art. 74 co. 4;
- dalla dichiarazione annuale relativa al 2014 (UNICO 2015), per i contribuenti trimestrali “per opzione” di cui all’art. 7 del D.P.R. 542/99.
Tenendo presente che nel caso in cui, tra il periodo d’imposta precedente e l’attuale, si sia verificato il passaggio di regime:
- da trimestrale a mensile, si deve considerare un terzo del versato per l’ultimo trimestre 2014 (acconto più versato in sede di dichiarazione);
- da mensile a trimestrale, si deve necessariamente eseguire la somma inerente ai versamenti di ottobre, novembre e dicembre (acconto e saldo) 2014.
I riferimenti dichiarativi – Per chi adotta il metodo storico, la determinazione dell’acconto IVA 2015 può avvenire moltiplicando l’88% all’eventuale importo dell’Iva a debito risultante dall’ultima liquidazione del 2014, individuabile:
- nel rigo VH12 della dichiarazione annuale Iva 2015, relativa al 2014, per i contribuenti che versano l’Iva con periodicità mensile;
- per quelli trimestrali che hanno avuto un saldo Iva 2014 a debito, nella somma dell’importo pagato come acconto Iva relativo al 2014 (rigo VH13) e quello pagato come saldo 2014 (rigo VL38), al netto degli interessi passivi dell’1% pagati per quest’ultimo (rigo VL36);
- per quelli trimestrali che hanno chiuso il 2014 con saldo Iva a credito, dalla differenza tra l’acconto 2014 versato (rigo VH13) e il credito Iva annuale 2014 (rigo VL33).
Metodo previsionale – Chi sceglierà invece di adottare il metodo previsionale, determinerà l’acconto sulla base della stima delle operazioni che verranno effettuate fino alla chiusura del 2015.
Se si prevede di dover liquidare:
- per il mese di dicembre del 2014 (contribuenti mensili), o;
- per il quarto trimestre 2015 (contribuenti trimestrali “speciali”), o
- per la dichiarazione del 2015 (contribuenti trimestrali “per opzione”),
un importo a titolo di acconto IVA inferiore a quello versato nel 2014, l’acconto dell’88% è calcolato su tale minore importo.
In pratica, il contribuente deve fare una stima delle fatture attive da emettere e di quelle passive da ricevere entro la fine dell’anno.
Al fine di rendere omogenei l’importo relativo al “dato storico” e quello “previsionale”, quest’ultimo deve essere considerato al netto dell’eventuale eccedenza detraibile riportata dal mese o dal trimestre precedente.
Metodo analitico – L’atro metodo a disposizione è quello analitico. L’acconto, nella misura del 100%, emerge da una liquidazione periodica aggiuntiva, ottenuta sommando algebricamente i seguenti elementi:
- (con segno +) l’IVA a debito relativa alle operazioni annotate (o che avrebbero dovuto essere annotate) nei registri IVA per il periodo tra il 1° dicembre e il 20 dicembre 2015 (contribuenti mensili) e tra il 1° ottobre e il 20 dicembre 2015 (contribuenti trimestrali);
- (con segno +) l’IVA a debito relativa alle operazioni effettuate tra il 1° novembre ed il 20 dicembre, ma non ancora annotate non essendo decorsi i termini di emissione della fattura o di registrazione;
- (con segno -) l’IVA a credito relativa agli acquisti e alle importazioni annotati nel registro degli acquisti nel periodo compreso tra il 1° dicembre e il 20 dicembre 2015 (contribuenti mensili) e tra il 1° ottobre e il 20 dicembre (contribuenti trimestrali);
- (con segno -) l’IVA a credito relativa alle operazioni intracomunitarie, per le quali la corrispondente IVA a debito è stata già considerata (per effetto della doppia registrazione);
- (con segno -) l’eventuale IVA a credito riportata dalla liquidazione relativa al periodo precedente (mese di novembre o terzo trimestre).
Autore: redazione fiscal focus