La Guardia di Finanza definisce gli obiettivi operativi per il 2016

 Fiscal Focus – A cura di Antonio Gigliotti

Quattro sono gli obiettivi individuati dal Comando Generale della Guardia di Finanza nella circolare concernente la programmazione operativa per l’anno 2016, pubblicata il 10 dicembre scorso. Tre di tali obiettivi sono definiti “strategici”, quindi vincolanti; il quarto, “obiettivo di natura strutturale”.

Trattasi, in aderenza alle direttive programmatiche in precedenza impartite dall’Autorità di governo, di azioni di contrasto agli illeciti in materia tributaria e di spesa pubblica, ma anche finalizzate alla tutela dell’economia legale, in conformità ai compiti istituzionali riconosciuti al Corpo dal D.Lgs 19 marzo 2001, n. 68, nel suo ruolo di Polizia economica e finanziaria.

Contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali. L’obiettivo, definito “strategico”, riguarda il core business del Corpo; lo stesso dovrà essere attuato mediante l’esecuzione di 20 piani operativi, la metà dei quali “con indicatore di attuazione predeterminato”; i restanti “con indicatore di attuazione generico”.

I 10 piani vincolanti riguardano i tradizionali settori delle verifiche e dei controlli fiscali; nulla di nuovo sotto tale aspetto, in quanto nel target delle attività ispettive da programmare nel prossimo anno rientrano tutti i contribuenti titolari di partiva IVA: imprese di minori, medie e rilevanti dimensioni, lavoratori autonomi, enti non commerciali e Onlus.

Oggetto delle attività ispettive saranno tutti i comparti tributari (imposte sui redditi, Iva, altri tributi indiretti, accise) e comprenderanno, come già avvenuto nei precedenti anni, anche il contrasto alle frodi all’Iva comunitaria, i controlli richiesti da Autorità fiscali estere su base convenzionale, le azioni a tutela della riscossione, nonché il controllo economico del territorio attuato anche mediante il servizio di pubblica utilità “117”.

I 10 piani operativi con indicatore di attuazione generico riguardano comunque settori che hanno caratterizzato l’azione operativa della Guardia di Finanza anche nelle precedenti annualità ma, essendo privi di vincoli predeterminati, saranno adattati in corso d’anno; i settori operativi interessati vengono individuati nel sommerso d’azienda e di lavoro, fiscalità internazionale, evasione immobiliare e affitti in nero, giochi e scommesse illegali, imprese in perdita sistemica, indebite compensazioni di crediti d’imposta.

I numeri dei controlli. Sotto il profilo quantitativo, la direttiva del Comando generale prevede l’esecuzione di un piano ispettivo generale basato sugli stessi numeri dell’anno in corso, prevedendo tuttavia una riduzione del carico operativo assegnato al Comandi Regionali Emilia Romagna e Lazio.

Nel primo caso, la riduzione operativa si giustifica con la necessità di completare gli interventi ispettivi scaturiti dalle risultanze dell’indagine nota come “Operazione Torre d’Avorio”, delegata dalla Procura di Forlì al locale Nucleo di Polizia Tributaria, nel cui contesto sono stati acquisiti dati relativi agli anni dal 2006 al 2014, su rapporti bancari detenuti presso istituti di credito sanmarinesi da circa 27 mila soggetti (per lo più imprenditori e lavoratori autonomi), due terzi dei quali risultano residenti nelle regioni prossime alla Repubblica del Titano.

La riduzione del carico prevista per i Reparti laziali è invece connessa alle esigenze di concorso con le altre forze di polizia all’ordine e alla sicurezza pubblica in occasione del Giubileo.

Contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica. L’obiettivo strategico in questione dovrà essere attuato mediante l’esecuzione di 10 piani operativi. In tale contesto vanno ricomprese tutte le attività di prevenzione e contrasto alle truffe a danno dei finanziamenti nazionali, comunitari, nonché dei contributi a carico dei bilanci delle regioni e deli enti locali.

Contrasto alla criminalità economica e finanziaria. Anche il terzo obiettivo, ugualmente di natura strategica, si profila in continuità con le linee operative degli anni precedenti. In tale ambito sono ricomprese le indagini patrimoniali per l’individuazione dei fondi e dei beni illecitamente accumulati dalla criminalità organizzata.

Nell’obiettivo in questione rientrano altresì le consuete azioni di contrasto al riciclaggio, sia sotto il profilo penale su delega dell’Autorità giudiziaria, sia su quello amministrativo con la programmazione di ispezioni e controlli antiriciclaggio; in tale contesto verranno incrementate le attività investigative nei confronti di soggetti con elevato tenore di vita e redditi dichiarati esigui se non nulli, proprio al fine di individuare fenomeni di riciclaggio o reinvestimento di proventi provenienti da attività criminose. Saranno peraltro perseguite anche le condotte di autoriciclaggio da evasione e frode fiscale, poste in essere dal 1° gennaio scorso, alla luce della nuova fattispecie delittuosa prevista e punita dall’art. 648-ter.1 del codice penale, introdotta dall’art. 3, comma 3 della Legge 15/12/2014, n. 186.

Concorso alla sicurezza interna del Paese. In tale ambito, ancora in continuità con l’azione operativa realizzata in passato, rientra il contrasto agli altri traffici illeciti, tra i quali quello concernente gli stupefacenti e le armi, nonché il contrasto all’immigrazione clandestina e alla tratta di esseri umani.

Si profila, tuttavia, analogamente a quanto previsto per le altre forze di polizia, un incremento dei servizi di vigilanza e di controllo del territorio per la sicurezza del Paese in occasione del Giubileo straordinario, recentemente indetto dal Santo Padre.

Autore: Marco Brugnolo