Spesometro, al via lo slalom per la trasmissione dei dati

Gli intermediari incaricati alla trasmissione del cosiddetto spesometro, ex articolo 4 Dl 193/2016, dovranno seguire le modalità e le specifiche tecniche indicate dall’agenzia delle Entrate con provvedimento 28 ottobre 2016 n. 182070, provvedimento 27 marzo 2017 n. 58793, modificati dal provvedimento 5 febbraio 2018 n. 29190 che recepisce le semplificazioni introdotte dall’articolo 1-ter Dl 148/2017 in tema periodicità di comunicazione e di trasmissione di dati riepilogativi relativamente alle fatture emesse/ricevute di importo inferiore a 300 euro.

Nello specifico l’ufficio dispone che il soggetto obbligato, o incaricato alla trasmissione, inoltri un file con estensione Xml contenente in particolare:

•i dati identificativi del soggetto a cui si riferisce la comunicazione (per le fatture emesse il cedente/prestatore, per le fatture ricevute il cessionario/commettente);

•i dati delle controparti;

•i dati delle operazioni effettuate nel periodo di riferimento.

Al fine della corretta predisposizione del suddetto file il professionista/intermediario potrà, alternativamente, utilizzare:

•Il software di compilazione messo a disposizione sul sito dell’agenzia delle Entrate, il quale consente la compilazione della comunicazione mediante una serie di domande che determinano la struttura del file xml che avrà una nomenclatura del tipo «ITpartitaIva _DF_12345.xml»;

•Un software disponibile sul mercato che risponda alle specifiche tecniche previste dall’Amministrazione, tale da generare un file in formato XML con un nome che indichi il codice paese, l’identificativo univoco del responsabile della trasmissione, la tipologia di file (in tale caso sarà “DF”), il progressivo univoco del file.

L’ufficio accetta anche la trasmissione di file compressi contenenti uno o più file relativi a fatture emesse/ricevute purché di estensione «.Zip».

Creato il file o la cartella compressa è necessario apporvi la firma digitale utilizzando, alternativamente, uno dei seguenti sistemi:

•un certificato di firma qualificata rilasciato da una autorità di certificazione riconosciuta;

•il nuovo servizio di firma elettronica basata sui certificati rilasciati dall’agenzia delle Entrate, disponibile sulle piattaforme Desktop Telematico e Entratel Multifile;

•la funzione di sigillo disponibile nell’interfaccia web Fatture e Corrispettivi.

Relativamente alla cartella compressa, l’ufficio ha chiarito nelle «Specifiche tecniche – modalità di trasmissione dati» che «è possibile trasmettere i dati con un file compresso (.zip) non firmato se tutti i file Xml in esso contenuti sono firmati. Se, invece, i file Xml non sono tutti firmati, il file compresso deve essere obbligatoriamente firmato. La sola tipologia di firma che può essere apposta al file compresso è CAdESBES», in tale caso l’estensione del file firmato assume il valore «.zip.p7m».

Dopo la creazione e la firma, sarà necessario verificare attraverso il «software di controllo» che il file sia formalmente corretto, tale applicazione sarà reperibile all’interno della piattaforma Desktop Telematico o all’interno dell’interfaccia web «Fatture e corrispettivi – Funzioni di supporto – Controllo Dati Fattura».

Infine, l’intermediario procederà con il vero e proprio invio del file all’agenzia delle Entrate utilizzando una delle seguenti modalità:

•funzione di trasmissione delle Comunicazioni Dati Fatture disponibile nell’interfaccia web Fatture e Corrispettivi;

•uno dei canali di interazione con il Sistema di interscambio accreditati per la fatturazione elettronica;

•l’accreditamento di un canale di interazione specifico per la trasmissione delle comunicazioni Iva e dei dati fattura.

È, quindi escluso l’utilizzo della piattaforma «Desktop telematico».

Fonte “Il sole 24 ore”