La conversione del decreto crescita fa il pieno di proroghe. Oltre a spostare dal 30 giugno al 30 settembre 2019 i versamenti scaturenti dal modello Redditi 2019, per i contribuenti Isa e collegati, minimi e forfettari compresi, differisce anche i termini per altri adempimenti.
Tra le proroghe più rilevanti si segnalano quella dal 30 settembre al 30 novembre per la presentazione delle dichiarazioni annuali dei Redditi e dell’Irap e lo spostamento dal 30 giugno al 31 dicembre del termine per le dichiarazioni Imu e Tasi.
È stato eliminato l’obbligo di presentare la dichiarazione per chi vuole beneficiare della riduzione del 50% dell’Imu e della Tasi sulle case concesse in comodato, cioè in prestito gratuito, ai figli o ai genitori.
La proroga per la presentazione telematica delle dichiarazioni annuali dei redditi e dell’Irap ha effetto già per i modelli Redditi e Irap 2019, per il 2018. È ora stabilito che le persone fisiche e le società o le associazioni presentano la dichiarazione tramite un ufficio delle Poste italiane tra il 1° maggio e il 30 giugno, o in via telematica entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta.
I soggetti Ires presentano la dichiarazione in via telematica entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta. Di conseguenza, sono allungati anche i termini per il ravvedimento, nel caso di presentazione tardiva del modello Redditi. Ad esempio, considerato che la presentazione online del modello Redditi 2019 è stata prorogata al 30 novembre 2019, che slitta al 2 dicembre, la dichiarazione tardiva entro 90 giorni potrà essere presentata entro il 1° marzo 2020. Per la presentazione della dichiarazione con ritardo non superiore a 90 giorni, si applicano sanzioni variabili, con un minimo di 250 euro. La dichiarazione annuale presentata con ritardo non superiore a 90 giorni è sanabile con il pagamento di una sanzione di 25 euro (un decimo di 250 euro). Restano ferme le eventuali sanzioni applicabili in caso di tardivi od omessi versamenti, comunque ravvedibili in base al ritardo con il quale si regolarizzano.
Si allungano anche i termini per presentare le dichiarazioni integrative, modelli Redditi 2019 e Irap 2019, per modificare il rimborso in compensazione. Per modificare la scelta, sempre che il rimborso non sia stato effettuato, anche in parte, il contribuente ha 120 giorni di tempo a partire dal 30 novembre 2019, che slitta al 2 dicembre; ha perciò tempo fino al 31 marzo 2020. Condizione per presentare la dichiarazione integrativa è che sia stata validamente presentata la dichiarazione originaria.
Fonte “Il sole 24 ore”