Rottamazione delle cartelle, nuova chance per i ritardatari

Una nuova chance per i ritardatari della rottamazione. Per chi ha “saltato” la prima o unica rata del 31 luglio scorso c’è la possibilità di non essere tagliato fuori dalla rottamazione-ter rimettendosi in carreggiata e versando entro il 30 novembre (in realtà, la scadenza slitta al 2 dicembre in quanto cade di sabato). Anche se l’intenzione è di archiviare la stagione dei condoni, le prime bozze del decreto fiscale puntano almeno a salvaguardare il gettito di una dei tasselli della pace fiscale varata con il governo M5S-Lega. Di fatto, si parifica la scadenza di versamento tra chi ha aderito alla rottamazione-ter entro il 30 aprile (o “arrivava” dalla rottamazione-bis ancora era uno dei debitori nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 2016) e chi, invece, ha presentato l’istanza approfittando della finestra riaperta dal decreto crescita fino al 31 luglio scorso. Questi ultimi, infatti, erano già chiamati a pagare la prima o unica rata del piano di rottamazione entro il 30 novembre. Scadenza entro la quale va versata anche la prima o unica rata del saldo e stralcio. Ora si punta a parificare il termine anche per chi avrebbe dovuto già saldare il proprio conto (o almeno la parte iniziale) entro il 31 luglio scorso.

Una misura per cui è stimato un gettito aggiuntivo, naturalmente limitato, dal 2019 al 2023. Tanto per citare solo l’anno in corso e il prossimo, secondo le prime stime dei tecnici, si attendono rispettivamente 46 milioni di euro (di cui 23 per l’Erario) e 52 milioni di euro (la metà è relativa a entrate erariali). Un contributo ulteriore per consolidare i risultati attesi da agenzia delle Entrate-Riscossione, che per il 2019 punta a raggiungere complessivamente tra riscossione ordinaria e straordinaria (voce che comprende gli incassi da pace fiscale) 9,1 miliardi di euro. Una prospettiva che può «essere raggiunta e anche forse superata di poco», come ha dichiarato il presidente di Ader (nonché direttore dell’agenzia delle Entrate), Antonino Maggiore, in audizione presso la commissione Finanze della Camera. Finora sono stati incassati in tutto 6 miliardi: 4,3 da riscossione ordinaria e 1,7 da quella straordinaria, che significa sostanzialmente incassi da rottamazione (la sanatoria che consente di chiudere i conti senza sanzioni e interessi di mora). In realtà, però, la rottamazione ha finito con l’avere un effetto drenante sulla riscossione ordinaria. Anche se proprio l’ultima edizione ha raccolto 1,7 milioni di domande tra quelle presentate entro il 30 aprile e quelle pervenute con la finestra che si è chiusa appunto il 31 luglio. Proprio al 31 luglio la percentuale dei pagamenti è risultata pari al 54,5% delle domande: un dato che sta inducendo, appunto, a pensare di dare una seconda chance a chi non ha versato entro i termini.

Ma nella pace fiscale del precedente Governo c’è anche un’altra misura che ha inciso su agenzia delle Entrate-Riscossione. Si tratta dello stralcio automatico delle mini-cartelle fino a mille euro dal 2000 al 2010. Un condono ritornato alla ribalta negli ultimi giorni per una sentenza della Commissione tributaria regionale delle Marche che (anticipata sul Quotidiano del Fisco dello scorso 2 ottobre), che ha ricompreso nel perimetro anche le cartelle relative ai bolli auto non pagati nel periodo interessato. Lo stralcio delle mini-cartelle ha interessato una montagna di 31,2 miliardi di debiti che quindi non saranno più riscossi perché definitivamente condonati.

Resta, però, un’altra montagna di crediti non ancora riscossi e accumulatisi dal 2000 in poi. Per l’esattezza si tratta di 1.339 miliardi di euro, in base al dato aggiornato fornito ieri da Maggiore in audizione. Una montagna che però può partorire solo un topolino in termini di incassi potenziali reali, perché l’importo realmente aggredibile è di 78,5 miliardi: poco meno del 6 per cento. Anche per questo il Governo sta pensando di inserire nel decreto fiscale la norma che consente di ridurre in automatico i rimborsi da 730 e Redditi per chi ha un debito iscritto a ruolo (si vedano i servizi a pagina 2).

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