Fari puntati sull’antiriciclaggio

9 Aprile 2014
Aumentano le segnalazioni di operazioni sospette e, nel 56% dei casi, dalle stesse emergono reati fiscali: è questo, in estrema sintesi, il bilancio dei dati giunti al nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza nell’anno 2013.

Insomma, la lotta al riciclaggio di denaro assume sempre più rilevanza, anche in considerazione del fatto che, attraverso le indagini relative al reimpiego di denaro si intensifica la lotta alla criminalità organizzata, così come il contrasto all’evasione fiscale.

Sicuramente i professionisti continuano ad avere un ruolo marginale, mentre, come al solito, molto più numerose sono le segnalazioni effettuate dagli intermediari finanziari.

L’autoriciclaggio

Come ormai noto, in Italia l’antiriciclaggio è spesso associato a tutti gli adempimenti amministrativi connessi a questa particolare disciplina. Principale rilievo assumono pertanto gli aspetti relativi all’adeguata verifica della clientela e la segnalazione delle operazioni sospette.

Ma non dobbiamo dimenticare che nel nostro ordinamento il riciclaggio costituisce anche un reato penale, disciplinato dall’art. 648 bis del codice penale, che punisce con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro 1.032 a euro 15.493 chiunque compia operazioni in grado di ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro.

È bene tuttavia sottolineare come soggetto attivo del reato non possa mai essere colui che commette il reato presupposto o il concorrente, in quanto il nostro ordinamento considera l’occultamento dei proventi criminosi da parte degli stessi soggetti che hanno commesso il reato presupposto semplicemente come fatto derivante non punibile.

Da mesi ormai si parla dell’introduzione, anche nel nostro ordinamento penale del reato di autoriciclaggio, ma i tentativi sono tutti naufragati.

Si pensi, da ultimo, alle anticipazioni in merito al primo provvedimento sulla volontary disclosure che il Consiglio dei ministri avrebbe dovuto approvare: in quella sede si era parlato addirittura dell’introduzione del reato di autoriciclaggio già dal mese di agosto 2014.

Sparite le disposizioni in tema di autoriciclaggio dal Dl sulla volontary disclosure si continua però a parlare di un semplice rinvio e si annuncia che, presto, un pacchetto di articoli volto a disciplinare il reato di autoriciclaggio vedrà la luce.

Si parla infatti di una bozza allo studio dei Ministeri Interno e Giustizia che non si occupa soltanto di disciplinare il nuovo reato di autoriciclaggio, ma introduce la figura di appositi commissari di governo nei comuni sciolti per mafia, i quali andranno quindi a sostituire i prefetti.

Altro nodo all’attenzione dei tecnici riguarda il riordino dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, soprattutto con riferimento ai ruoli chiave della struttura.

È necessario infatti ricordare come, a causa dell’uscita del prefetto Giuseppe Caruso per sopraggiunti limiti di età, attualmente l’Agenzia sia senza una guida, in quanto non sono stati ancora raggiunti i necessari accordi per la designazione di un successore.

Autore: Redazione Fiscal Focus