5 Marzo 2015
Pubblichiamo quanto pervenuto in redazione
Il suddetto provvedimento prevede di premiare con uno sconto fiscale i soggetti “meritevoli” e sanzionare chi non si adegua alla norma introdotta dal decreto legislativo 179/2012. Ad essere premiati, dunque, i professionisti che istituiscano il pos con agevolazioni di natura fiscale e, nel contempo, anche i consumatori o fruitori del servizio nel caso venga negata la legittima possibilità di procedere al pagamento mediante gli strumenti elettronici previsti dalla legge.
Nel dettaglio il Ddl presentato (atto parlamentare 1747) prevede all’art.1 che chi utilizza il pos ha diritto a detrarre dall’imponibile reddituale il costo percentuale di ciascuna transazione eseguita tramite questo strumento di pagamento; introduce poi ammende sul fronte delle sanzioni: una prima ammenda di 500 euro per chi è sprovvisto di pos. Competente alla rilevazione dell’irregolarità è la Guardia di Finanza durante controlli di routine o a seguito di segnalazioni da parte dei clienti. Pagata la sanzione si hanno 30 giorni per adeguarsi e 60 giorni per comunicare alla Gdf l’avvenuta installazione. In caso di mancato adeguamento o comunicazione scatta una seconda ammenda, questa volta di mille euro, e l’esercente o professionista ha ancora un mese di tempo per mettersi in regola. Per i più refrattari scatta infine la sospensione dell’attività professionale o commerciale sino al completo adeguamento alla normativa in materia.
L’obbligatorietà del Pos (l’apparecchio che consente di pagare con il bancomat) per imprese, professionisti, artigiani e commercianti, scattato già a far data dal 30 giugno 2014, ha suscitato tanto scalpore lo scorso anno, ma finalmente la norma è arrivata, seppure senza espresse sanzioni per i “fuori legge” e con nessuna agevolazione per chi, invece, la legge la rispetta.
“Questa introduzione, purtroppo, non ha portato a quella diffusione capillare tanto auspicata, che avrebbe dovuto creare ancora più tracciabilità nei sistemi di pagamento”, ha dichiarato il coordinatore regionale Campania UNAGRACO, Fabio Cecere, “il risultato è stato che chi già aveva il Pos ha continuato ad usarlo, e qualcuno tra quelli che ne erano sprovvisti, lo ha installato ma si tratta di una minoranza di casi”.
L’obbligo di accettare pagamenti in moneta elettronica scatta oltre i 30 euro, ma tanti consumatori non sanno che il pagamento con il bancomat che va oltre una certa cifra è un diritto che non viene fanno valere.
“In questo momento di crisi generale in cui i professionisti stentano a ricevere i compensi ordinari per carenza di liquidità e di totale stagnazione dell’economia, inserire l’obbligatorietà dell’istituzione del pos con sanzioni così elevate risulta essere anacronistica ed addirittura dannosa”, ha aggiunto il Presidente Nazionale UNAGRACO, Giuseppe Diretto, “l’introduzione di premi e sanzioni crea ulteriori ostacoli e non garantisce da sola la trasparenza nella tracciabilità fiscale”
“L’obiettivo è quello della lotta all’evasione, che la nostra categoria condivide e supporta – ha continuato il numero uno UNAGRACO, Giuseppe Diretto – mi sembra doveroso evidenziare che noi commercialisti, da anni, rappresentiamo un fronte contro l’evasione. Basti pensare alle norme sull’antiriciclaggio e a tutte le responsabilità che a vario titolo ricadono ad oggi sui nostri studi. La nostra professione si è molto evoluta e nel tempo siamo diventati i garanti ideali del rispetto della normativa fiscale. Per questi motivi, non possiamo condividere questo ulteriore strumento che il legislatore ha individuato per perseguire la lotta al cosiddetto “nero”. L’introduzione dei Pos premia soltanto gli Istituti bancari che fra commissioni, costi di installazione, costi di chiamata e canoni diverranno soci dei nostri Studi.
L’evasione non si combatte con il POS. Obbligo che ricordiamo riguarda non solo i Professionisti ma anche artigiani e commercianti. L’evasione si combatte attuando una politica di esame analitica delle posizioni individuali, ma coerente con le realtà produttive.
Il POS è una “mezza misura” e come tale non funge allo scopo per cui è stata concepita.