730 precompilato: chi vince e chi perde
Il nuovo modello per la dichiarazione dei redditi offre vantaggi a chi ha dimestichezza online. Rischiano di perdere clienti i Caf. La novità criticata dal M5S. Ecco, passo per passo, chi e come può utilizzarlo
Potranno invece perderci proprio i Caf in quanto vedranno fatalmente restringersi la platea di chi si rivolge ai loro sportelli. Cambierà anche poco dal punto di vista dei controlli: chi indica spese false, con Caf o senza Caf rischia sempre le stesse sanzioni in quanto il Caf non fa da scudo a comportamenti fraudolenti da parte del contribuente. In ogni caso, il 730 precompilato non è obbligatorio ed è sempre possibile presentare anche il modello cartaceo, con le stesse modalità degli anni passati, anche al proprio datore di lavoro. Chi ha spese da detrarre, quindi, non correrà alcun rischio di perdere le detrazioni se non vorrà cimentarsi con la compilazione on line.
Chi non deve fare il 730 anche se ha avuto spese detraibili. Innanzitutto va detto che il 730 precompilato non dovrà essere utilizzato da chi è esentato dal presentare la dichiarazione. Come già previsto in passato, infatti, ci sono casi per i quali non occorre preoccuparsi di nulla e basta la presentazione del Cu, la Certificazione unica che ha preso il posto del Cud, in quanto anche se si hanno spese da detrarre non si pagano imposte e quindi le detrazioni fiscali non possono essere fatte valere. Si tratta di tutti coloro che hanno:
solo terreni o fabbricati con reddito fino a 500 euro l’anno oltre quello della prima casa;
solo redditi da lavoro per 365 giorni, o anche lavoro e altri redditi, per un importo complessivo lordo fino a 8.000 euro l’anno;
pensione per 365 giorni e altri redditi, ad esempio da locazione, a patto che la somma delle due tipologie di reddito non superi i 7500 euro l’anno, oppure pensione fino a 7.500 euro più terreni per un importo non superiore a 182 euro l’anno;
solo redditi da attività occasionali, da collaborazioni o da diritti d’autore, fino a 4.800 euro l’anno;
solo assegni di mantenimento dell’ex coniuge fino a 7500 euro l’anno;
solo redditi da attività sportive dilettantistiche fino a 28.158 euro;
solo redditi esenti quali borse di studio, pensioni sociali, indennità di accompagnamento, assegni sociali, sussidi, indennità erogate dall’Inail;
solo redditi con ritenuta di imposta alla fonte (voucher, lavori socialmente utili).
In tutti questi casi, come detto, dato che non si pagano imposte non si possono avere detrazioni e quindi non c’è necessità di presentare il 730, precompilato o meno che sia.
Chi può evitare il 730 se non ha spese detraibili. Può evitare il 730 se non ha spese detraibili anche chi ha un solo lavoro o una sola pensione, oppure i redditi percepiti sono già stati conguagliati nella Certificazione unica, come accade, ad esempio, in caso di pensionati che incassano anche la reversibilità, ossia due pensioni ma già conguagliate alla fonte. L’esenzione opera anche se oltre a lavoro o pensione si è anche proprietari della prima casa (e relative pertinenze) e di altri immobili non locati in comuni diversi da quello di residenza. In questi casi, il 730 non serve a nulla dato che alle tasse sui redditi ci ha già pensato il datore di lavoro, e sulle case si paga solo l’Imu.
Quali dati nel 730 precompilato. Al di fuori dei casi di esclusione occorrerà invece prendere visione del 730 precompilato per decidere se accettarlo o integrarlo, o presentare il 730 di carta. Nel 730 precompilato, infatti, saranno presenti per quest’anno solo le seguenti voci di spesa:
contributi previdenziali volontari e obbligatori;
contributi previdenziali per colf e badanti;
versamenti ai fondi pensione;
premi di assicurazioni sulla vita;
mutui;
rate per detrazioni per ristrutturazioni, risparmio energetico e bonus mobili già in corso;
crediti d’imposta non utilizzati in precedenza.
Chi non integra la dichiarazione non avendo di fatto “nulla da dichiarare” non avrà ovviamente alcun tipo di controllo, esattamente come accade a chi presenta solo il Cu. Nulla di nuovo e nessuna impunità, dunque, ma anzi un sistema che amplia la platea dei soggetti sui quali non ci sono, appunto, i controlli formali in quanto i dati utili sono tutti raccolti alla fonte dall’Agenzia delle entrate.
Resta comunque il potere dell’Agenzia di controllare, anche se si accetta la dichiarazione precompilata, tutte le situazioni soggettive che danno diritto ad utilizzare le detrazioni, come ad esempio l’uso effettivo come abitazione principale della casa per la quale si detrae il mutuo. Nessuna impunità, dunque, da questo punto di vista, sia che si accetti il 730 precompilato sia che si decida di integrare la dichiarazione.
Chi dovrà integrare il modello. Alla luce dei dati già presenti in dichiarazione, quest’anno dovrà integrare il 730, per avere ulteriori detrazioni, solo chi ha effettuato nel 2014:
spese per il primo anno per lavori di ristrutturazione, risparmio energetico e acquisto di mobili e elettrodomestici;
spese mediche superiori a 129,11 euro l’anno (la franchigia oltre la quale spetta la detrazione);
spese per affitto della prima casa;
spese universitarie;
spese per affitto per studenti fuori sede;
spese per asili nido e palestre per i figli minori;
spese per la badante;
spese funebri;
spese per donazioni detraibili o deducibili.
Una integrazione che sarà comunque necessaria solo per quest’anno, in quanto dall’inizio del 2015 anche tutte queste voci di spesa sono raccolte a monte dall’Agenzia, e quindi saranno presenti nel 730 del prossimo anno. Accettare il 730 precompilato, quindi, sarà automatico per la gran parte dei contribuenti.
Cosa accade a chi integra la dichiarazione. Tornando al prossimo 730, chi decide di integrare la dichiarazione da solo è responsabile di quanto dichiarato, quindi potrò subire i controlli già previsti in passato sulle spese dichiarate. Chi decide di servirsi dei un Caf dovrà consegnare al Caf tutta la documentazione necessaria e sarà il Caf ad effettuare i controlli al posto dell’Agenzia. Quindi se il Caf sbaglia sarà lo stesso Caf a pagare e non il contribuente, se il contribuente presenta false dichiarazioni, invece, anche se il Caf non se ne accorge la responsabilità è sempre personale, e quindi le sanzioni saranno comunque a carico del contribuente infedele.
Il cartaceo non va in pensione. Il 730 precompilato, quindi, di fatto cambierà la vita, in meglio, a tutti coloro che già in passato provvedevano a presentare il modello già compilato al proprio datore di lavoro o al Caf. Chi è capace di farlo, quest’anno ha la comodità in più di poter utilizzare il computer non solo per la compilazione ma anche per l’invio, saltando la fase di stampa e consegna ad un altro soggetto. Niente file, niente appuntamenti, nessuna perdita di tempo.
Chi non può o non vuole cimentarsi con il computer, invece, può comunque continuare a presentare il 730 cartaceo, al proprio datore di lavoro o al Caf, in quanto la versione on line e quella di carta viaggiano insieme. Non c’è, quindi, alcun obbligo di cambiare le proprie abitudini e i Caf non potranno imporre l’uso del modello precompilato, a costi più elevati, a chi decide di presentarsi con il 730 in versione “tradizionale”.