Sgravio contributivo mini per il 2016: importo ridotto al 40% per 24 mesi
- Il 15 ottobre scorso, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla Legge di Stabilità 2016. Tra le tante misure contenute nella Manovra Finanziaria, che ora si appresta ad affrontare l’esame del Parlamento e dell’Unione Europea, poche ma significative risultano quelle previste sul fronte lavoro. Le novità, in particolare, vanno: dallo sgravio contributivo anche per il 2016 (in misura ridotta) all’aumento della soglia della “no tax area” per i pensionati, nonché alla settima salvaguardia per gli esodati. Importanti novità anche per il c.d. “opzione donna”, che viene esteso anche per il 2016.
Sul punto, è possibile osservare come le scelte governative determineranno probabilmente una corsa allo sgravio contributivo, in quanto i datori di lavoro che intendessero assumere un lavoratore a tempo indeterminato – e lo faranno entro il 31 dicembre 2015 – godranno dello sgravio in misura intera (8.060 euro) e per una durata di 3 anni complessivi, anziché 2.
Pensionati – Buone nuove anche per i pensionati. Infatti, è previsto un leggero aumento delle soglie di reddito della “no tax area”, che dovrebbe passare:
• dagli attuali 7.750 euro a 8.000euro, per i pensionati con età anagrafica superiore ai 75 anni;
• dagli attuali 7.500 euro a 7.750 euro, per i pensionati con età anagrafica inferiore ai 75 anni.
Settima salvaguardia – Si riapre invece, come promesso, la partita sulla settima operazione di “salvaguardia” degli esodati, ossia quei soggetti che non hanno ancora maturato i requisiti della Legge Fornero per accedere al pensionamento. Al riguardo, per avere maggiore certezze circa i soggetti interessati ed i criteri di accesso bisognerà attendere che il testo venga approvato definitivamente. Per finanziare la settima “salvaguardia” verranno utilizzate le risorse non impiegate nelle precedenti salvaguardie chiuse.
Opzione donna – A sorridere saranno anche le quote rosa. Infatti, il regime sperimentale per le donne (c.d. “opzione donna”) che intendono lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 57-58 anni di età (e la pensione calcolata con il metodo contributivo) viene esteso al 2016, anno in cui devono essere maturati i requisiti.
Part time – Infine, per quanto concerne la flessibilità in entrata l’intento dell’Esecutivo è quello di accompagnare i lavoratori più anziani al pensionamento in maniera attiva. In pratica, chi intende chiedere il part-time potrà farlo senza che l’interessato riceva penalizzazione sul trattamento previdenziale che andrà a percepire, in quanto lo Stato si farà carico dei contributi figurativi. In tal caso, sarà Il datore di lavoro a dover corrispondere in busta paga al lavoratore la quota dei contributi riferiti alle ore non prestate, che si trasformeranno quindi in salario netto.