Pensionati e la nuova no tax area

Fiscal Focus – A cura di Antonio Gigliotti

Premessa – E’ stata varata giovedì 15 ottobre 2015, dal Consiglio dei Ministri, le legge di stabilità 2016, contenente una serie di misure tra cui l’aumento della c.d. no tax area per la fascia di pensionati under e over 75.

Attualmente, la soglia di esenzione fiscale per i pensionati è fissata a 7.500 euro per i pensionati di età inferiore ai 75 anni e a 7.750 euro per i pensionati di età pari o superiore ai 75 anni.

L’innalzamento della soglia – Con la legge di stabilità 2016, salvo futuri emendamenti, la soglia di esenzione fiscale, è aumentata a:

  • 7.750 euro per i pensionati under 75.
  • 8.000 euro per i pensionati over 75;

La no tax area per i pensionati al di sopra dei 75 anni , dunque, è equiparata a quella già prevista per i lavoratori dipendenti.
Inoltre, se confermato, l’innalzamento potrebbe essere considerato come un contentino per quella fascia di contribuenti meno abbienti (cioè pensionati con una soglia di reddito annuale bassa) che sono lasciati fuori dal bonus fiscale di 80 euro introdotto a regime dalla legge di stabilità 2015 dal governo Renzi a favore dei lavoratori dipendenti.

Dal 2016 o dal 2017? – Il giorno dopo il varo della legge di stabilità per il 2016 è toccato al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti tirare le somme riguardo gli interventi di previdenza e lavoro contenuti nella manovra.
Proprio in merito all’innalzamento della no tax area per i pensionati, lo stesso Ministro ha precisato che l’aumento scatterà dal 2017 e che l’eventuale anticipo della misura al 2016 è legato al via libera dell’UE in merito alla flessibilità dello 0,2% del deficit prevista per le misure contro l’emergenza immigratoria.
D’altronde l’anticipo dell’innalzamento della no tax area per i pensionati al 2016 non è l’unica misura contenuta nella manovra finanziaria a essere legata al via libera di Bruxelles sulla clausola per l’emergenza immigrazione.
Anche il taglio dell’IRES dall’attuale 27,5% al 24% a decorrere dal 2016 è legato al riconoscimento all’Italia da parte dell’Europa della flessibilità sul deficit. Se tale flessibilità non sarà accordata, il taglio di 3,5% percentuali dell’IRES scatterà a decorrere dal 2017 (è stato lo stesso Renzi a dichiararlo nella presentazione della legge).
La misura dell’innalzamento della no tax area, secondo le stime dei sindacati, che poco sono entusiasti dell’esiguità della misura (“più che delusi siamo molto molto arrabbiati” sono state le parole del segretario generale della CGIL Susanna Camusso), si tradurrebbe, in media, in 100 euro di tasse in meno da pagare per i soggetti interessati. Una magra consolazione per una categoria di pensionati sempre più tartassata.

Autore: PASQUALE PIRONE